Il testo nell’analizzare la “qualità” richieste a manager e dipendenti delle AA.SS. sottolinea che: 1- i concetti di responsabilità, responsabilizzazione, professionalità, meritocrazia e formazione sono i pilastri cui ancorare efficienza, economicità, appropriatezza ed efficacia del sistema; 2- la necessità di realizzare un modello organizzativo delle AA.SS. qualitativo cioè compenetrato di attitudini, relazioni e comportamenti dei manager e dei dipendenti coerenti con regole chiare, condivise, certe e finalizzate a superare le dispute tra le varie tipologie di risorse umane coinvolte nella gestione; 3- la necessità di definire “regole del gioco” riferite a funzioni, responsabilità e professionalità sia del livello manageriale che del livello operativo. Il tutto onde realizzare un rapporto di complementarietà tra il D.G. (responsabile della gestione complessiva dell’Azienda) e chi agisce all’interno di sua articolazione per raggiungere gli obiettivi di tutela della salute del singolo e della collettività tramite percorsi improntati agli irrinunciabili criteri di efficacia, efficienza ed economicità, fermo che mentre l’azione del D.G. risentire dell’obiettivo che ogni dipendente si pone quella di questi è fortemente influenzata dal rispettivo livello di responsabilizzazione; ciò anche se entrambi possiedono indiscutibili capacità professionali. In ultimo il testo evidenzia che il miglioramento del sistema potrà realizzarsi non solo tramite interventi esterni (rivisitazione assetti, limitazione politicizzazione gestione, potenziamento attività prevenzione e promozione della salute, acquisizione piena coscienza sanitaria da parte del singolo, eliminazione sprechi o cattivo utilizzo risorse disponibili) ma soprattutto tramite l’affidamento della responsabilità della gestione complessiva aziendale a manager preparati ed in grado di operare in piena autonomia e la disponibilità di dipendenti altamente qualificati.